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Video sulle rondini (in dialetto "zirighe") impegnate in una "acrobatica" pulizia mattutina sul filo del telefono





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Nell'agosto 1985 la guerra contro "el pavare"

Vallada Agordina - "El pavàre", i semi di papavero, da sempre caratterizzano i sapori di alcuni piatti della cucina valladese.  La sua mancanza stravolgerebbe completamente il gusto delle pietanze come "le lasagne da fornel, la vigilia di Natale e i "carfogn", durante il Carnevale e le feste particolari. I semi del papavero venivano ottenuti dall'omonima pianta coltivata in zona fino a trent'anni fa con l'unico scopo di ricavare i semi per usarli in cucina.  Una co ltura secolare interrotta ai primi di agosto del 1985 da un blitz della Guardia di Finanza con un ampio dispiegamento di forze contro gli ignari abitanti di Vallada la cui unica colpa era quella di coltivare questa pianta in buonafede. Si sa che "l' ignoranza della legge non scusa", ma si ci chiede ancora oggi se fu proprio necessario agire in modo così eclatante come invece ebbe a verificarsi.  La quiete dei giorni che precedevano quello che si prospettava

Falcade - Storia della segheria Scola

FALCADE - Il legno ha un profumo particolare. È quello che si respira quando si entra in una falegnameria o in una segheria. Un odore che riporta al bosco, alla montagna e quindi alle proprie radici. Al legno in qualche modo si è sempre rimasti legati adesso come in passato malgrado i naturali cambiamenti sociali ed economici del territorio. Da una statistica delle Camera di Commercio di Belluno del 1958 emerge che in Valle del Biois (considerando anche Cencenighe e San Tomaso), di segherie se ne registravano ben quattordici, senza considerare gli altri comuni dell'alta Val Cordevole dove, complessivamente, ad Alleghe, Rocca Pietore, Colle Santa Lucia, Selva di Cadore e Livinallongo, se ne contavano diciotto. Ora, in alto Agordino, da Cencenighe in su, di segherie ne è rimasta attiva solo una, quella di Marco Scola, a Falcade. Una gestione che è arrivata ormai alla quarta generazione. Prima di lui il padre Romano, il nonno Marco, suo omonimo, e il bisnonno Sante Scola che,

Dicembre 1916 - Il crollo di una baracca militare a Palù, Cencenighe Agordino

  Dicembre 1916 - Il crollo di una baracca militare a Palù, Cencenighe Agordino di Luisa Manfroi (L’Amico del Popolo, dicembre 2016) - riproduzione riservata                                     Baracche militari a Veronetta - Cencenighe Agordino Cencenighe - Fino al novembre 1966, prima che l'alluvione di quei giorni lo portasse via, nel vecchio cimitero di Veronetta, era presente un cippo si ricordava i 26 militari deceduti in seguito al crollo di una baracca in località Palù nel dicembre 1916, proprio un secolo fa.  Non si trattava di morti in battaglia, per malattia o di feriti in guerra, ma di soldati che alloggiavano in una delle tante costruzioni prefabbricate sparse per Cencenighe, da Veronetta a Palù, durante gli anni della Grande Guerra.  Come ricorda la pubblicazione dell' “Agenzia italiana pneumatici Michelin - Guida dei campi di battaglia fronte italiano Pieve di Cadore – Carnia”, del 1919 (gentilmente messo a disp