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Visualizzazione dei post da 2016

La benedizione della "Madona de la Forzèla" - Forcella S.Tomaso - 1° ottobre 2016

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Un'indagine statistica sull'estimo del 1548

Valle del Biois – Una statistica sui dati dell'Estimo del Capitaniato di Agordo del 1548, con specifico riguardo alla Valle del Biois, è quella che ha completato in questi giorni lo studioso Claudio Scardanzan. Un'indagine che delinea la situazione economica della zona presa in esame intorno alla metà del XVI° secolo quando a dominare era la Repubblica di Venezia. Per inquadrare meglio il periodo è utile ricordare che l'Europa, in quest'epoca, viveva i grandi conflitti religiosi legati alla riforma protestante, a Trento era in corso l'omonimo Concilio e l'Italia era suddivisa in stati ed era reduce da guerre interne che avevano coinvolto anche Venezia. Era evidente la necessità del governo della Serenissima di avere un quadro patrimoniale chiaro.  Scopo dell'estimo era quello di determinare le condizioni finanziarie di ciascun soggetto cui contribuiva anche il patrimonio immobiliare. Una rilevazione duplice e periodica, basata sulle denunce dei pr

Nell'agosto 1985 la guerra contro "el pavare"

Vallada Agordina - "El pavàre", i semi di papavero, da sempre caratterizzano i sapori di alcuni piatti della cucina valladese.  La sua mancanza stravolgerebbe completamente il gusto delle pietanze come "le lasagne da fornel, la vigilia di Natale e i "carfogn", durante il Carnevale e le feste particolari. I semi del papavero venivano ottenuti dall'omonima pianta coltivata in zona fino a trent'anni fa con l'unico scopo di ricavare i semi per usarli in cucina.  Una co ltura secolare interrotta ai primi di agosto del 1985 da un blitz della Guardia di Finanza con un ampio dispiegamento di forze contro gli ignari abitanti di Vallada la cui unica colpa era quella di coltivare questa pianta in buonafede. Si sa che "l' ignoranza della legge non scusa", ma si ci chiede ancora oggi se fu proprio necessario agire in modo così eclatante come invece ebbe a verificarsi.  La quiete dei giorni che precedevano quello che si prospettava

Cencenighe nelle vecchie immagini

Rispondendo a più richieste, penso di fare cosa gradita postando il link al video che ho realizzato nel 2014 e relativo a "Cencenighe nelle vecchie immagini". Una panoramica di immagini che ripercorre il libro-catalogo "Cencenighe - la nostra storia" (1998). Buona visione !

Un bellunese spiega la stampa in 3D

  Un bellunese spiega la stampa in 3D Moreno Soppelsa è l'autore di una guida sulle nuove stampanti PER LEGGERE  L'ARTICOLO CLICCA SULL'IMMAGINE Articolo tratto dal settimanale di informazione generale della provincia di Belluno "L'Amico del Popolo" n. 51 del 31 dicembre 2015.

Cencenighe - Storia della calzoleria Fontanive

Cencenighe - Dopo tre generazioni, alla fine dell'anno, ha chiuso il negozio di calzature di Armando Fontanive, che per antonomasia è il calzolaio, a Cencenighe, dopo suo padre Arnaldo e prima di lui il nonno Natale. Un'attività iniziata in paese quasi un secolo fa quando ogni tipo di calzatura veniva confezionata artigianalmente. A ricostruire la storia è lo stesso Armando nel suo negozio di via Roma che ha l'inconfondibile profumo di cuoio, di scarpe nuove e una cui vetrina offre la veduta della piazza con il suo incrocio e il viavai di automobili. « Il nonno si chiamava Natale Fontanive fu Grisostomo. Era nato nel 1882, l'anno della storica alluvione, come era solito ricordare, ed era quindi emigrato in Svizzera a Rorschach, sul Lago di Costanza, per lavorare come muratore mentre la nonna, Novella Manfroi, prestava servizio in una fabbrica per la produzione di filati. Mio padre e altri due zii sono nati in Svizzera. Allo scoppiare della guerra il nonno rien

Falcade - Storia della segheria Scola

FALCADE - Il legno ha un profumo particolare. È quello che si respira quando si entra in una falegnameria o in una segheria. Un odore che riporta al bosco, alla montagna e quindi alle proprie radici. Al legno in qualche modo si è sempre rimasti legati adesso come in passato malgrado i naturali cambiamenti sociali ed economici del territorio. Da una statistica delle Camera di Commercio di Belluno del 1958 emerge che in Valle del Biois (considerando anche Cencenighe e San Tomaso), di segherie se ne registravano ben quattordici, senza considerare gli altri comuni dell'alta Val Cordevole dove, complessivamente, ad Alleghe, Rocca Pietore, Colle Santa Lucia, Selva di Cadore e Livinallongo, se ne contavano diciotto. Ora, in alto Agordino, da Cencenighe in su, di segherie ne è rimasta attiva solo una, quella di Marco Scola, a Falcade. Una gestione che è arrivata ormai alla quarta generazione. Prima di lui il padre Romano, il nonno Marco, suo omonimo, e il bisnonno Sante Scola che,