Cencenighe
– A Cencenighe è stata aperta la serie di incontri di
presentazione del progetto OpenAlp3D che coinvolge cinque comunità
montane area dolomitica della provincia di Belluno. Luca Luchetta,
presidente della CMA, ha introdotto il progetto sostenuto dalla
Regione Veneto e finanziato in gran parte dal Gruppo Azione Locale
Alto Bellunese nell’ambito del Piano Regionale di Sviluppo del
Veneto 2007-2013 “VETTE” - Misura 313 - Azione 4.
Tutto
inizia dal sito internet
www.openalp3d.it,
che sarà operativo dalla prima settimana di agosto. Qui saranno a
disposizione le informazioni che riguardano gli obiettivi e le
caratteristiche del progetto, i destinatari, video esplicativi ma
soprattutto i collegamenti agli scenari e ai dati associati e a 3D
RTE, un software specifico per esplorare gli scenari tridimensionali
come quello, appunto, che riguarda le Dolomiti della provincia di
Belluno. La definizione più corretta sarebbe
quella di webgis, un sistema informativo geografico (GIS) pubblicato
in Internet, che rende disponibili i dati sul web.
Questo
sistema di comunicazione permette di accedere a risorse di carattere
più vario: da informazioni naturalistiche, scientifiche, storiche,
artistiche che riguardano l'area delle Dolomiti della provincia di
Belluno direttamente dal proprio computer o, come è nelle
intenzioni, da dispositivi mobili come uno smartphone.
Qual è
la novità ? Alla classica raccolta di indicazioni legate al
territorio si unisce il sistema più innovativo del collegamento ad
un modello che genera immagini aeree e tridimensionali della zona,
simile a Google Earth, grazie alla tecnologia del software 3D RTE.
A svilupparlo è la società Pangea srl con sede a Bologna di
Alessandro Dibona, ampezzano, che qualche anno fa aveva sviluppato
degli analoghi progetti tra cui lo scenario “3Dolomiti” (Veneto).
Con pochi click è possibile esplorare tutte le Dolomiti stando
seduti davanti al proprio pc, scegliere i percorsi da esplorare, le
piste da sci, tracciati di mountain bike, gli eventi in programma nei
luoghi dove il turista vuole trascorrere la vacanza. OpenAlp3D nasce
dalla fusione del progetto 3Dolomiti con la banca dati di OpenAlp
(acronimo di "Osservatorio PErmanente Naturalistico ALPino”).
Il risultato ? Uno strumento che promette di essere una libreria
dinamica, funzionale e visiva di informazioni delle Dolomiti
bellunesi.
Barbara
Aldighieri, ricercatrice del CNR-IDPA di Milano, ha illustrato nei
dettagli le caratteristiche del progetto che può costituire un
incentivo al turismo. L'obiettivo è quello di “costituire una rete
che promuova lo sviluppo di un turismo sostenibile”. Una rete alla
quale tutti i cittadini sono chiamati a collaborare portando il loro
contributo in termini di contenuti. La piattaforma è pronta. Si
tratta ora di riempirla ulteriormente di contenuti. Come ? Un modulo
della pagina del sito OpenAlp3d riporterà le specifiche attraverso
le quali, chi intende dare il proprio apporto, potrà contattare la
comunità montana che provvederà, in modi e tempi da definire, a
formare gli interessati mediante dei corsi e sarà fornito un kit con
una chiave d'accesso per poter entrare nella piattaforma e inserire
nuove informazioni nella banca dati. Informazioni che saranno oggetto
di un controllo a monte per garantire la loro veridicità. Un
esempio pratico esposto durante la conferenza: chi vive in una zona
conosce a fondo le sue peculiarità. Notizie in merito ad una
fontana, un sentiero, una palestra di roccia, una grotta, possono
essere raccolte secondo alcuni parametri indicati in una scheda e
conferite alla piattaforma in modo da renderle fruibili a tutti. In
questo modo si crea un tessuto di informazioni, ad ampio raggio. Per
questo è importante il coinvolgimento di enti e associazioni attive
sul territorio compresa la scuola.
Luca
Luchetta, nell'introduzione, ha parlato di “una libreria di
contenuti” sostenendo che lo scopo del progetto è quello di
catalogare e mettere organicamente insieme le molteplici e variegate
notizie del nostro territorio per tramandare la cultura, la storia,
la natura delle Dolomiti su una piattaforma 3D di semplice
fruizione.” Dati che vengono agganciati e “spalmati” su uno
scenario tridimensionale.
A
presentare nel concreto il sistema OpenAlp3D è stato lo stesso
Dibona che ha dato una dimostrazione pratica del suo funzionamento
facendo fare agli spettatori dei “voli ” sulle Dolomiti e
dimostrando le potenzialità dello strumento che, tra le sue
funzioni, permette di tracciare percorsi in modo individualizzato, di
misurare le distanze, di leggere i dati. Dall'incontro è emerso come
l' efficacia di questo sistema sia misurabile in termini pratici
anche dalle istituzioni, i comuni in primis, che possono servirsene
per prendere visione in modo realistico delle mappe catastali, della
cartografia delle zone soggette a fenomeni franosi. Il tutto mediante
una rappresentazione digitale del territorio e una grafica 3D che
ricalca la nostra percezione della realtà.
Luisa Manfroi
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