Canale d'Agordo – È difficile dimenticare le emozioni di fronte alla lettura de “El tacuin”, uno dei tredici racconti, o meglio “s-ciòne”, contenuti nella raccolta del maestro Edoardo “Berto” Luciani, “Nono contène 'na s-ciòna” scritti in dialetto di Canale d'Agordo. Era quasi la metà di marzo 1892 di un inverno mite e con poca neve e i tre giovani fratelli Luciani, allora ragazzi: Edoardo, Costante e Giovanni, seduti intorno al “larìn”, si contendevano ognuno la possibilità di andare a piedi alla fiera di Agordo con il padre. Non riuscivano a decidersi, così, la soluzione migliore fu quella di “tirà a bruscheta”, tirare a sorte. Non sapevano che stavano mettendo in gioco la loro vita e, col senno di poi, la storia. Infatti, se fortuitamente fosse stato il futuro padre dell’autore e di Albino Luciani, Giovanni, a recarsi a fiera, una pagina di storia non sarebbe sicuramente mai esistita. Il giorno della fiera, nel pomeriggio, durante il viaggio di ritorno da...