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Crisi del turismo ? Le proposte della scuola (novembre 2014)


La situazione del turismo in provincia fa discutere tanto da dare vita a riflessioni che hanno coinvolto pure la scuola. Fa male pensare che un settore economico come quello turistico che tante soddisfazioni ha dato in passato alla provincia di Belluno, faccia segnare dati negativi come quelli che si sono registrati nel 2013 con il crollo delle presenze se paragonate a quelli di altre aree contermini. Un argomento che, perciò, non può lascia indifferente neppure la scuola, un'agenzia educativa aperta alla realtà circostante anche attraverso la lettura e il commento di articoli di attualità. L'articolo dell'Amico del Popolo "I peggiori delle Alpi, nonostante le Dolomiti" (pubblicato sul n. 43 del 30 ottobre 2014), è stato al centro dell'interesse degli alunni della pluriclasse terza, quarta e quinta di Vallada Agordina e della classe quarta di Cencenighe. Ne sono usciti una serie di suggerimenti alcuni dei quali curiosi e divertenti. Si può dire che la fantasia non è davvero mancata. Interpretando le proposte si intuisce come alla base di tutto di sia la necessità di promuovere l'offerta turistica rivolvendosi a tutte le fasce di età ma con particolare riferimento ai giovani senza escludere tuttavia famiglie e anziani. Tra tutte emerge l'esigenza di fare pubblicità nazionale (ed internazionale) seguendo vari canali non escludendo la carta stampata, la radio, la televisione e internet. A fronte di questo, dai bambini è stato giudicato importante creare attrattive turistiche e dedicarsi alla cura dell'ambiente che sembra essere una delle priorità. Falciare i prati e curare i giardini “piantando più fiori per rendere più bello il paesaggio”. Ma questa è una delle tante proposte che di seguito vengono elencate:
  • realizzare altre piste da sci, costruire delle saune, palestre con attrezzi, centri benessere con massaggi e zone calde e piscine, anche per anziani;
  • mettere nelle strutture ricettive il riscaldamento a pavimento e in prossimità piccoli negozi di prodotti tipici e di abbigliamento, ma non troppo cari;
  • organizzare delle visite in montagna con guide naturalistiche e, in seguito, vicino alle strutture per quando piove, centri culturali in cui si spiegano le norme base di protezione civile e di primo soccorso;
  • costruire nei paesi dei musei con animali, minerali, piante; realizzare in questi centri culturali ampie vetrate per osservare dal vero la natura e in cui effettuare anche attività laboratoriali;
  • fare pubblicità ai prodotti locali e offrirne di assaggio mettendo bancarelle che offrano dolci tipici preparati al momento;
  • avere sentieri accessibili ai turisti, alcuni anche per disabili;
  • rimettere a nuovo gli affreschi sulle vecchie case;
  • costruire labirinti e aree in cui giocare all'aperto, creare dei parco giochi avventura per i bambini e teatri in cui organizzare spettacoli;
  • aumentare il numero di animali al pascolo e realizzare un parco faunistico per poter osservare da vicino la fauna locale;
  • costruire un centro per anziani in cui si possa giocare a carte, cantare con il karaoke, rilassarsi insieme o guardare la TV;
Un consiglio originale è quello di “acquistare un quadro famoso” (quello consigliato è “La libertà che guida il popolo”, conservato al museo del Louvre, a Parigi) in modo da attirare l'interesse e favorire l'afflusso dei turisti. Naturalmente, a fronte di questo, è importante aumentare i posti letto facendo attenzione a “non aumentare troppo i prezzi”. È evidente che per rendere concreto qualche suggerimento sarebbero necessari finanziamenti che in questo momento mancano, ma altri sarebbero fattibili con investimenti minori e più alla portata. Alcune potrebbero sembrare proposte fantasiose poiché frutto della fantasia dei bambini, ma alle volte le soluzioni vincenti trovano radici proprio nella creatività e nel seguire strade non battute da altri.
                                                                                                L.Manfroi

"L'Amico del Popolo", novembre 2014, giornale di informazione generale della provincia di Belluno - Riproduzione riservata


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